Vorresti trovare sollievo da dolori muscolari o articolari? Sei un atleta e vorresti migliorare le tue performance? Sapere cosa sono e quali sono le differenze tra il bendaggio funzionale e il taping kinesiologico potrebbe esserti di grande aiuto.
In questo articolo esploreremo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere su entrambe le tecniche. Alla fine della lettura sarai in grado di scegliere quella più adatta per soddisfare al meglio le tue esigenze!
Indice
Cos'è il bendaggio funzionale?
Il bendaggio funzionale è una tecnica utilizzata per immobilizzare o limitare il movimento di un’articolazione o di un muscolo. Questo metodo è spesso impiegato per curare distorsioni o lesioni muscolari e prevenire ulteriori danni.
Si tratta di un tipo di bendaggio progettato per fornire un supporto meccanico, riducendo così il rischio di ulteriori lesioni.
È importante sottolineare che il bendaggio funzionale non è una soluzione a lungo termine, ma un intervento temporaneo che può essere utilizzato in combinazione con altre forme di trattamento, come la fisioterapia.
Come applicare il bendaggio funzionale?
L’applicazione corretta del bendaggio funzionale è fondamentale per la massima resa del suo effetto terapeutico, ecco quali sono i passaggi da seguire:
- Innanzitutto occorre preparare l’area sulla quale sarà applicato il bendaggio: dev’essere rasata e pulita, così da garantire la massima aderenza possibile. Alcuni esperti consigliano l’uso di spray adesivi per migliorare ulteriormente l’aderenza.
- Mediante l’utilizzo di una “pre-benda” (pre-tape) si protegge la pelle e si crea una base solida per il nastro adesivo che verrà applicato in seguito. Questa fase è fondamentale per garantire che il bendaggio rimanga in posizione, specialmente se il soggetto è un atleta.
- Dopo aver preparato la base, si passa all’applicazione del nastro adesivo (“tape”). Questo nastro è spesso rigido e viene applicato con una specifica tensione per fornire il livello di supporto desiderato. È importante applicare il nastro in modo uniforme, evitando pieghe o tensioni irregolari che potrebbero ridurre l’efficacia del bendaggio.
Una volta completata l’applicazione, sarà importante monitorare lo stato del bendaggio nel tempo. Se inizia a perdere aderenza o si allenta, sarà necessario sostituirlo o regolarlo.
Per quali motivi si ricorre al bendaggio funzionale?
Il bendaggio funzionale è una pratica comune nel trattamento di una vasta gamma di disturbi, sia traumatici che cronici. Gli scopi principali del bendaggio funzionale includono:
- fissare e stabilizzare l’area lesionata in una posizione sicura;
- prevenire ulteriori danni o complicazioni derivanti da movimenti impropri;
- controllare o restringere i movimenti che potrebbero aggravare una lesione esistente;
- rettificare eventuali anomalie strutturali o posturali;
- alleviare il dolore e minimizzare il gonfiore associato a lesioni muscolari o articolari (lo sapevi che il dolore muscolare potrebbe essere sintomo di celiachia? Scopri di più leggendo Cos’è la celiachia e quali sono i suoi sintomi?);
- promuovere la guarigione dei tessuti, consentendo al contempo una certa libertà di movimento;
- scongiurare la formazione di deformità a seguito di lesioni o condizioni croniche;
- assicurare che eventuali dispositivi di supporto rimangano al loro posto.
I tipi di bendaggi
Esistono diversi tipi di bendaggi funzionali, a seconda della parte del corpo sulla quale vengono applicati. Vediamo quali sono i più comuni!
Il bendaggio funzionale alla caviglia
Questo tipo di bendaggio funzionale è spesso utilizzato per trattare distorsioni e lesioni alla caviglia, riducendo il movimento dell’articolazione. È spesso utilizzato in combinazione con esercizi di rafforzamento e stretching per accelerare il processo di guarigione.
Una ricerca pubblicata sul British Journal Of Sports Medicine ha evidenziato l’efficacia del bendaggio funzionale nell’eliminare l’inclinazione del talo e nel fornire un supporto meccanico e funzionale all’articolazione della caviglia di alcuni atleti di judo.
Il bendaggio funzionale al ginocchio
Utilizzato per trattare problemi come la tendinite rotulea o lesioni ai legamenti, il bendaggio funzionale al ginocchio aiuta a stabilizzare l’articolazione e a ridurre il dolore.
Se applicato in modo da permettere una certa gamma di movimenti (e limitare quelli dannosi), questo tipo di bendaggio può essere utilizzato anche per fornire supporto durante attività fisiche come la corsa o il ciclismo.
Il bendaggio funzionale al polso
Il bendaggio funzionale al polso è una tecnica terapeutica efficace nel gestire una serie di condizioni che affliggono l’articolazione. Tra queste, troviamo la sindrome del tunnel carpale, distorsioni, tendiniti e fratture.
La sua funzione è quella di fornire un supporto rigido che limiti i movimenti potenzialmente dannosi, come la flessione eccessiva, l’estensione o la deviazione ulnare e radiale. Allo stesso tempo, il bendaggio è progettato per consentire i movimenti necessari per svolgere le normali attività quotidiane.
Il bendaggio funzionale alla spalla
Il bendaggio funzionale alla spalla mira a limitare tutti quei movimenti che potrebbero aggravare eventuali lesioni all’articolazione, come l’elevazione e la rotazione esterna. È utile nel trattamento di tendiniti, borsiti e nel caso di sindrome della cuffia dei rotatori.
Come negli altri casi, questo bendaggio è progettato per permettere i movimenti essenziali per compiere le attività quotidiane.
Vediamo ora cos’è il taping kinesiologico.
Cos'è il taping kinesiologico?
Il taping kinesiologico è una tecnica non invasiva e non farmacologica che prevede l’utilizzo di un nastro adesivo elastico per stimolare sensorialmente e meccanicamente la pelle e i muscoli.
Va oltre il semplice supporto meccanico fornito dal bendaggio funzionale: mediante l’utilizzo del nastro, il quale può allungarsi fino al 140% della sua lunghezza originale, permette una gamma completa di movimento, mantenendo al tempo stesso un alto livello di supporto.
A cosa serve il taping kinesiologico?
Come già spiegato, il taping kinesiologico non si limita al semplice supporto meccanico. Questa tecnica, infatti, può essere utilizzata per un gran numero di scopi, tra cui:
Ridurre il dolore
Uno dei benefici più immediati del taping kinesiologico è la sua capacità di alleviare il dolore. Il nastro aderisce alla pelle e ai tessuti sottostanti, fornendo una sorta di “sostegno esterno” che aiuta a ridurre il carico sui muscoli e sulle articolazioni doloranti (se soffri di debolezza muscolare potrebbe esserti utile l’articolo Cos’è il fosforo e perché è importante per la salute).
Una ricerca pubblicata sul The Journal of Physical Therapy Science ha dimostrato che il taping kinesiologico ha effetti significativi nel curare il dolore in pazienti affetti da artrite degenerativa del ginocchio.
Migliorare la circolazione
Il taping kinesiologico può anche avere un effetto positivo sulla circolazione sanguigna e linfatica. Il nastro crea una sorta di “sollevamento” della pelle, che può facilitare il flusso di sangue attraverso l’area interessata. Questo può essere particolarmente utile in caso di gonfiore o edema.
Favorire il drenaggio
Oltre a migliorare la circolazione, il taping kinesiologico è noto per la sua funzione nel facilitare il drenaggio linfatico. Ciò è particolarmente utile per le persone che soffrono di condizioni come il linfedema, nella quale l’accumulo di fluido linfatico può causare gonfiore e disagio. Se soffri di questo disturbo, leggi Le cause e i principali rimedi per curare le gambe gonfie.
Migliorare la postura e la mobilità articolare
Il taping kinesiologico può avere un impatto significativo sulla postura e sulla mobilità articolare. L’applicazione strategica del nastro può fornire il feedback sensoriale necessario per correggere la postura e migliorare l’allineamento del corpo. Inoltre, può aiutare a migliorare l’ampiezza di movimento in articolazioni precedentemente limitate, rendendolo un ottimo strumento per la riabilitazione.
Migliorare la propriocezione
Il taping kinesiologico è anche utilizzato per migliorare la propriocezione, ossia la percezione della posizione e del movimento del proprio corpo.
Ciò può essere particolarmente utile per migliorare le performance atletiche e per tutti coloro che devono recuperare le funzionalità muscolari e/o articolari in seguito a una lesione.
Come mettere i “cerotti da taping”?
L’applicazione dei nastri kinesiologici, anche chiamati “cerotti da taping”, richiede una particolare preparazione. È fondamentale, infatti, che i nastri siano applicati nella direzione e con la tensione corrette, così da massimizzarne i benefici.
Per questo motivo è altamente consigliabile che l’applicazione sia effettuata da un/a esperto/a!
Quanti giorni tenere il nastro kinesiologico?
La durata dell’applicazione del nastro kinesiologico può variare a seconda della gravità della lesione e del tipo di nastro utilizzato. La maggior parte dei nastri kinesiologici sono progettati perché la loro funzione duri diversi giorni, permettendo così un trattamento continuo.
In ogni caso, il nastro è resistente all’acqua e può rimanere applicato per un periodo compreso tra i 3 e i 5 giorni.
Quali sono le controindicazioni del taping kinesiologico?
Nonostante sia una tecnica molto sicura, in alcuni casi il taping kinesiologico potrebbe avere alcune controindicazioni. Tra queste troviamo reazioni allergiche al materiale adesivo o infezioni cutanee nella zona di applicazione.
Per questo motivo è sempre consigliabile consultare un medico o un fisioterapista prima di iniziare qualsiasi trattamento!
Ora che sai cos’è il bendaggio funzionale e il taping kinesiologico, vediamo quali sono le loro differenze principali e qual è la tecnica migliore per soddisfare le tue esigenze.
Le differenze tra bendaggio funzionale e taping kinesiologico
La differenza fondamentale tra il bendaggio funzionale e il taping kinesiologico è insita nella libertà di movimento che ciascuna tecnica permette.
In sostanza, mentre il bendaggio funzionale limita il movimento per proteggere l’area lesionata, il taping kinesiologico lo facilita, migliorando la funzione muscolo-articolare.
Per questo motivo il bendaggio funzionale è spesso utilizzato come intervento immediato post-lesione, con lo scopo di prevenire ulteriori danni. Serve come una forma di “primo soccorso” per stabilizzare l’area lesionata e facilitare l’avviamento del processo di guarigione.
Il taping kinesiologico, invece, ha una gamma più ampia di applicazioni. Come già descritto, può essere utilizzato per ridurre il dolore, migliorare la circolazione, facilitare il drenaggio linfatico e persino migliorare la propriocezione corporea. È spesso utilizzato come parte di un programma di riabilitazione più ampio e può essere applicato anche per migliorare la performance in atleti sani.
Conclusione
Leggendo l’articolo hai potuto scoprire tutto quello che c’è da sapere sul bendaggio funzionale e sul taping kinesiologico.
Grazie alle numerose ricerche scientifiche di cui disponiamo, sappiamo che entrambe le tecniche sono molto efficaci nel trattare il dolore e nel favorire la guarigione di muscoli o articolazioni interessati da lesioni.
Tuttavia, per ottenere il miglior risultato possibile è fondamentale scegliere la tecnica più adatta alle tue esigenze.
Se soffri di dolori muscolari o articolari, non esitare a consultare un medico per una diagnosi accurata!
Scopri i nostri integratori alimentari
Dott. Giancarlo Nazzi
Laureato in Farmacia con formazione plurisettoriale ed esperienze professionali in veste di Informatore Medico-Scientifico del Farmaco e ricerche di mercato a Monza.