Articolo aggiornato il 14 Aprile 2023
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La vitamina K2 (menachione) identificata per la prima volta nel 2007, interviene in diversi aspetti del metabolismo del calcio.
Quello più noto è la mineralizzazione ossea, che avviene con l’attivazione dell’Osteocalcina, una sostanza prodotta dagli osteoblasti, cellule implicate nella deposizione di calcio e altri minerali nell’osso.
La K2 si suddivide in sottotipi in base alla lunghezza delle catene laterali, identificate dalle sigle da MK-4 a MK-13( MK è la sigla di Menachione).
La forma utile all’uomo è MK-7 ottenuta per fermentazione.
La MK-4 è l’unico sottotipo di vitamina K2 che si forma nei tessuti umani e animali.
I batteri umani trasformano parte della vitamina K1(fillochinone) di origine vegetale, in K2 (menachione) MK-7, ma non è chiaro quanto questa conversione contribuisca a soddisfare il fabbisogno quotidiano di K2.
Un’importante attività della K2 riguarda il funzionamento di una proteina chiamata MPG ( Matrix GLA Protein) prodotta all’interno dei vasi sanguigni che impedisce la deposizione del calcio e ne promuove la rimozione dei depositi sulla parete di arterie e vene riducendo il rischio di un’ostruzione e migliorando l’elasticità di questi vasi.
Favorisce inoltre la rimozione dei calcoli renali.
Ovviamente non bisogna esagerare nell’assunzione e rispettare le dosi massime consigliate per evitare effetti collaterali prevalentemente a carico dell’apparato gastroenterico.
Indice
I benefici della vitamina k2
I benefici della vitamina K2 si osservano a livello di ossa, denti, cuore, reni, vasi sanguigni.
Mediante la sua attività di attivatore dell’Osteocalcina la vitamina K2 (MK-7), favorisce la deposizione del calcio nei denti e nelle ossa permettendone il rinnovo ogni 8-10 anni circa.
La vitamina K2 attiva la MPG (Matrix GLA Protein), è una delle migliori forme di prevenzione dell’aterosclerosi rimuovendo le placche di calcio dai tessuti molli come i vasi sanguigni.
Riduce inoltre la deposizione di calcio nel rene evitando la formazione di calcoli.
Uno studio recente ha evidenziato che fornire un supplemento di vitamina K2 ai pazienti affetti da malattia di Parkinson, frena il progredire della stessa modulando i processi infiammatori.
A chi è consigliata l'assunzione?
L’integrazione di vitamina K2 è consigliata a uomini e donne a partire dai 40 anni, cioè da quando aumenta l’incidenza di placche aterosclerotiche, per i benefici cardiovascolari.
Sempre da questa età, soprattutto per le donne è consigliata per la protezione dell’osso riducendo il rischio di perdita di massa ossea.
È consigliata in caso di calcolosi renale perché favorisce la rimozione di questi depositi.
La dose giornaliera da poter supplementare in sicurezza consiste in 2 millicentigrammi per kg di peso corporeo al giorno, indicativamente per soggetto adulto tra i 70 e i 140 millicentigrammi al giorno.
Uno studio del 2007 ha evidenziato che la maggior parte delle persone ha una carenza di vitamina K2 attiva (MK-7), in quanto la maggior parte degli animali da cui provengono i grassi che la contengono, uova , burro, latte, carni, vengono alimentati a cereali anziché ad erba.
I batteri dell’apparato digerente degli erbivori trasformano la K1 in K2 solo se questi mangiano il loro cibo naturale cioè l’erba, anziché cereali, questi ultimi invece più efficienti nel farli aumentare di peso.
Quali sono gli effetti della carenza di vitamina K2?
Le diete povere di vitamina K2 o nelle disbiosi con carenza di batteri intestinali in grado di produrla a partire dalla vitamina K1, si osserva un anormale deposizione di calcio nelle pareti interne dei vasi sanguigni il che porta all’aterosclerosi.
Molto importante osservare che in carenza di questa vitamina il calcio si deposita nei tessuti molli e non si fissa adeguatamene nell’osso, con conseguente perdita della massa ossea e aumento del rischio di fratture.
Studi sull’uomo dimostrano che la K2 riduce le fratture in pazienti che hanno già sviluppato l’osteoporosi molto più efficacemente della supplementazione della sola vitamina D3.
Nel 1939 il dentista americano Weston Price, pubblicò un lavoro in cui veniva descritta in modo perfetto l’attività della vitamina K2, non ancora isolata e definita come fattore X.
Price aveva osservato che il cambio di abitudini alimentari e l’impoverimento degli alimenti provocava nelle nuove generazioni un aumento del rischio di carie.
Oggi si dimostra che la supplementazione migliora oltre che la densità ossea anche la qualità dei denti.
La carenza è associata a:
- patologie vascolari
- aterosclerosi
- ipertensione
- aumentata incidenza di calcolosi renale
- aumentata incidenza di Parkinson.
Controindicazioni della vitamina K2
Le persone che dovrebbero evitare la supplementazione delle vitamine delle vitamine K e limitarsi alla sola assunzione con la dieta o prodotta dai batteri intestinali, sono gli allergici, i pazienti che soffrono di fibrosi cistica o diarrea prolungata.
É necessario avvertire il medico o il farmacista prima di assumere le vitamine K, al fine di evitare interazioni con farmaci già in terapia.
La vitamina K deve essere evitata dai soggetti che soffrono di carenza della G6PD, glucosio 6 fosfato deidrogenasi, patologia ereditaria chiamata anche favismo che causa emolisi, cioè ossidazione e quindi rottura della membrana dei globuli rossi con conseguente anemia.
Importante ricordare che persone sano che assumono dosi di K2 inferiori a 50 mcg al giorno non osservano modifiche nella coagulazione, viceversa i soggetti che assumono anticoagulanti devono monitorare l’INR.
Alimenti che contengono vitamina K2
Ecco un elenco dei principali alimenti che contengono questa preziosa vitamina.
Bisogna ricordare che una piccola quantità di vitamina K si perde durante la cottura dei cibi, pertanto i valori in tabella rappresentano un valore approssimativo dell’apporto.
Basilico essiccato
1710 mcg
Salvia
1710 mcg
Coriandolo essicato
1350 mcg
Cavolo verde
810 mcg
Origano
620 mcg
Cicoria
300 mcg
Olio di soia
185 mcg
Lattuga riccia
125 mcg
Peperoncino
107 mcg
Timo
1710 mcg
Prezzemolo
1600 mcg
Bietole
820 mcg
Tarassaco
780 mcg
Spinaci
480 mcg
Radicchio
250 mcg
Lattuga rossa
140 mcg
Rucola
110 mcg
Radicchio romano
102 mcg
Perché la Vitamina D e la K2 devono essere associate?
La vitamina D non è propriamente una vitamina ma un insieme di pro-ormoni che devono essere trasformati cioè attivati, per poter funzionare. Quasi tutti sanno che la vitamina D3 si forma sulla superficie cutanea sotto l’influsso dei raggi ultravioletti.
Si può assumere la forma attivata mangiando funghi e grasso di pesce come l’olio di fegato di merluzzo, olio di fegato di ipoglsso, sardine, sgombro, salmone, arringa, latte intero.
La vitamina D3:
- interviene nelle funzioni del sistema immunitario
- controlla patologie come il diabete
- riduce il rischio di alcune forme di cancro
- riduce le patologie cardiovascolari
- migliora la forza muscolare
- è fondamentale nel metabolismo del calcio.
Sovradosaggi di vitamina D3 possono causare ipercalcemia con conseguenti crampi muscolari, calcoli renali, diarrea e vomito.
La vitamina K2 è fondamentale per l’attivazione dell’osteocalcina e la proteina Gla della matrice.
La proteina D stimola la produzione di proteine dipendenti dalla presenza della vitamina K2.
Da questa relazione sinergica tra le due vitamine ( la D in realtà è un ormone), si favorisce la “carbossilazione”, cioè l’attivazione dell’osteocalcina con conseguente:
- aumento della densità ossea e riduzione delle fratture
- riduzione della calcificazione dei tessuti molli come vene, arterie, cuore, reni.
Da uno studio del 2017 condotto sulgi uomini si evidenzia che l’associazione tra D3 e K2 si migliora il metabolismo del calcio con riduzione del rischio di fratture, calcolosi renale, aterosclersi.
Si osserva che rendendo le arterie più elastiche, evitando le calcificazioni sull’endotelio vasale, si ottengono benefici anche per la pressione arteriosa.
Diversi studi su modelli animali hanno dimostrato che l’associazione tra le due finalizzata a mantenere livelli adeguati nel sangue, ha ridotto del 30 fino al 50% il calcio depositato nelle placche aterosclerotiche, attivando la preteina GLA della matrice (Matrix Gla Protein).
Tutti i benefici sia vascolari che ossei si sono ottenuti con la K2 (sottotipoMK-4) e non con la K1.
Quanta vitamina K2 deve essere assunta ogni giorno?
Nella tabella i fabbisogni giornalieri raccomandati (RDA).
Dosi adeguate e sicure si aggirano sui 2 millicentigrammi per gni kg di peso corporeo al giorno.
È pertanto sempre consigliabile controllare le etichette degli integratori per valutare se le dosi sono adatte alla persona che assumerà il prodotto.
Cautela particolare dovrà essere osservata per bambini e adolescenti consultando il medico o il farmacista nella scelta dell’integratore più adatto.
ETÁ
INTROITO
0 – 6 MESI
12 mcg
6 – 12 MESI
10-20 mcg
1 – 3 ANNI
15-30 mcg
4 – 6 ANNI
20-40 mcg
7 – 10 ANNI
30-60 mcg
11 – 17 ANNI
50-100 mcg
OLTRE I 18 ANNI
70-140 mcg
Conclusione
La vitamina K2 è fondamentale per mantenere in buono stato di salute il nostro organismo intervenendo su molti aspetti del metabolismo del calcio.
La sua azione è ottimizzata dalla contemporanea disponibilità di vitamina D3.
Dal momento che la dieta tende ad escludere grassi animali per motivi etici, culturali o salutistici, oppure assumiamo grassi di animali alimentati forzatamente a cereali anziché ad erba, la quasi totalità della popolazione è carente di queste due vitamine, ne segue che è importante assumere integratori di vitamina k2 e D3 rispettando le dosi di sicurezza controllando le etichette dei prodotti e consultando medico, pediatra o farmacista.
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Dott. Giancarlo Nazzi
Laureato in Farmacia con formazione plurisettoriale ed esperienze professionali in veste di Informatore Medico-Scientifico del Farmaco e ricerche di mercato a Monza.